HomePageBrasile - S. Natale 2011

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e-mail 9 dicembre 2011 

      

   NATALE 2011

“... e vieni in una grotta al freddo e al gelo...”

 

               Carissimi tutti,

                                            in questo “TUTTI” desidero farci stare gioiosamente: uomini – donne – amici – amiche – bambini – giovani – gruppi missionari – associazioni umanitarie...

              Tutti, proprio tutti carissimi miei perché cari e devoti con i miei piccoli – poveri – lebbrosi!...

                       Bene , incomincio di nuovo:

 

               Carissimi tutti,

                                          questo Santo Natale – fine anno 2011 – mi fa pensare intensamente e, direi, dolorosamente ai “Natali di guerra” che ho vissuto, mio malgrado, nella mia infanzia ...

               Proprio cosí...

               Ricordo vagamente che, avvicinandosi dicembre, si leggeva qua e lá: “Natale di guerra... Purtroppo un altro Natale di guerra...”. E la fame per noi piccoli era regina; la paura dei bombardamenti sempre piú frequenti e massicci, toglieva il respiro; le notizie sempre piú disastrose dai vari fronti, pur non comprendendole completamente, mettevano addosso anche a noi piccoli un malessere generalizzato e inspiegabile...

               ADESSO, di questi nostri TEMPI, il malessere é spiegabilissimo, e proprio perché spiegabile, sotto gli occhi spaventati di tutti, diventa purtroppo piú pesante!

              Mai mi sono sentito cosí piccolo e indifeso, alla mercé degli avvenimenti uno piú cupo e tremendo dell’altro... Mai ho avvertito in me una incapacitá cosí di fondo per porre riparo almeno a quelli che continuano a capitare attorno a me...

              I poveri che chiedono con una insistenza, a volte perfino irriverente, che chiedono pane e salute, sicurezza nelle loro case-baracche di legno sempre piú deteriorato, aumentano a vista d’occhio... Le mamme, particolarmente  quelle che chiamo: mini-mamme, con i lattanti al petto non si contano piú.  Hanno bisogno di tutto, bisogno di essere consolate e sostenute moralmente perché la maggioranza di quelle che vengono da noi, sono rimaste sole, abbandonate vergognosamente da chi le ha messe incinte!

             Alcune hanno da poco superato solo la prima decina di anni!...

              I giornali di qui non smettono di sottolineare che la crisi attuale é “europea”, colpa della Grecia, della Spagna e – ahinoi – dell’Italia, ma io qui vivo giorno dopo giorno – ormai sono mesi – oppresso da questa crisi!

                Possibile che venga cosí da lontano?...

 

                Carissimi, bando alla tristezza e allo sconforto: ecco il NATALE che viene!... Viene ancora una volta come veniva negli anni sofferti della mia infanzia... Viene da sempre in una grotta al freddo e al gelo”, viene il Re del cielo, il Bambino divino che scende dalle stelle!... Abbiamo urgentissimo bisogno del Suo Calore: come allora da noi il freddo e il gelo sono aumentati a dismisura!...

                Io ti vedo qui a tremar”, cantava e faceva cantare S.Alfonso de’ Liguori... Il Bambino che ci é donato, trema e batte i denti dal freddo, ma é proprio da questa Solidarietá sofferta e offerta che nasce la Gloria per il Cielo abitato e la PACE per noi!

                 Oh, rivedere e ripensare a quel Primo NATALE, a quell’”ORA” tutta e solo di DIO!...

                   A quella Grotta i primi ad arrivare sono stati i Pastori, povera gente disprezzata; é arrivata la Stella per servire da segnale: é qui il Re dei Giudei, e sono arrivati i Re Magi con i loro doni e la loro prima adorazione!

                 L’esercito celeste appena sopra cantava dolcemente per accompagnare i passi dei poveri e dei  saggi!...

                Andiamo fino a Betlemme e vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere...” (Luca 2,15), dissero fra loro i Pastori e si misero in moto senza indugio...

                “Abbiamo visto sorgere la Sua Stella e siamo venuti per adorare i Re dei Giudei...” (Matteo 2,2 ss), raccontarono i Magi, stanchi e soddisfatti, appena arrivati a Gerusalemme e ripartirono con grandissima gioia perché riappare” la Stella che avevano visto al suo sorgere”...

                E dopo aver visto, adorato e offerto...

                I Pastori ritornarono al loro gregge... Era ancora notte, ma l’alba era giá sorta nei loro cuori... Diventati diafani, dentro portavano una grande luce che rischiarava il loro cammino; ritornarono al loro gregge “glorificando e lodando Dio per quello che avevano visto e udito...” (Luca 2,20) e i Magi, ormai entrati nell’orbita di Dio Padre che organizza la loro vita, fecero ritorno al loro paese... (cf Matteo, 2,12).

                Pensate forse che siano stati zitti e che, a differenza dei Pastori, non abbiano comunicato a nessuno quanto avevano visto, la gioia provata, l’incontro avvenuto?... E’ molto piú bello e facile pensare il contrario!... Senz’altro hanno parlato, raccontato con dovizia di particolari, diventati cosí araldi del gran Re della Stella, i primi “missionari” di Gesú in terra straniera!...

                Carissimi, mi sono lasciato prendere da questi “racconti eterni”!    Qui il Protagonista é Dio che diventa – bontá immensa Sua – uno di noi! Qui troviamo la poesia, quella vera, autentica per poterla contrapporre alla terribile prosa che affatica e immiserisce questi nostri giorni!...

                  Difficilmente la prosa é d’arte! Quella di oggi, dei giornali, dei moltissimi telegiornali é piatta, incolore... Salvo rare eccezioni, viaggia sul cenerognolo (colore cenere sporco tendente al giallastro, spiega il dizionario).

                 La poesia, no!... Anche la piú semplice é d’arte e é solare, profonda comunicativa quando si interessa di Dio e canta il Suo incessante darsi da fare in questo nostro povero mondo!...

               LasciateVi prendere anche Voi!...

               Ce n’é per grandi e piccini: il presepio – l’albero di Natale – la fantasia per adornarlo, per preparare regali e regalini e scrivere quelle parole cosí ricche di miele – la Santa Messa di mezzanotte nella notte che per incanto diventa tutta un chiarore – le campane a distesa che rompono quel silenzio sacro cosí caro ai poeti, ma é sacro anche il loro suono argentino!...

               Lasciatevi prendere anche voi!...

              Giovanni Pascoli con quel suo caratteristico estro virgiliano, canta in una sua poesia intitolata “Le ciaramelle”: “Nel cielo azzurro tutte le stelle    paion restare come in attesa    ed ecco alzare le ciaramelle    il loro dolce suono di chiesa    suono di chiesa, suono di chiostro    suono di casa, suono di culla    suono di mamma...”.

                Sei volte il poeta insiste sulla parola “suono” prodotto da quello strumento semplice e rudimentale, popolare e é dolce questo suono perché evoca santamente la “chiesa”, evoca il “chiostro” dei monasteri e dei conventi, é pure dolce e patetico e familiare perché interpreta con le sue poche note la “casa”, la “culla” e addirittura la “mamma”, regina del focolare e appassionata custode della culla carica del suo amore!...

               Carissimi, ascoltiamo questo suono cosí pieno di luoghi santi e di affetti piú santi ancora! Ascoltate devoti i canti e le preghiere che da sempre riempiono Chiesa e Chiostro e di questi tempi cosí tristi e turbolenti entrate volentieri nelle case dei poveri, di tutti i poveri, dei nostri poveri!...

                Lí dentro Vi aspettano “culle” nel pianto, nel sorriso dell’innocenza, nelle manine tese; vedrete “mamme” spesso dal corpo magro o rinsecchito, ma dal volto di Madonne del popolo con un cuore ampio, spazioso, grande!... Entrate al dolce suono delle ciaramelle, guidati dalla lontana e intensa luce delle stelle e con immensa gioia ripetete il gesto dei Re Magi.

              L’Evangelista Matteo racconta: “aprirono i loro scrigni e Gli offrirono in dono oro, incenso e mirra...” (Mt 2,11). Offrirono a Gesú, il neonato Re non solo dei Giudei che videro in braccio a Maria sua madre...

               Il vostro “incenso” e la vostra “mirra” profumino santamente la vostra offerta: “oro” donato ai tantissimi neonati in braccio alle loro mamme! Altrettanti piccoli Gesú con altrettante numerosissime mamme dai nomi piú diversi, ma tutti riducibili al santo nome di MARIA di NAZARETH, la Mamma di tutte le mamme!...

 

              BUON NATALE, carissimi a Voi e ai Vostri Cari!... Buon Natale e GRAZIE INFINITE per il bene che da anni e anni manifestate concretamente ai miei – nostri – Piccoli – Poveri – Lebbrosi!

                                          vostro riconoscente

 

                                                               fra apollonio troesi

                                                         missionario cappuccino

 

  
    

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