10 maggio, Festa della Mamma
La lettera di Nunzia che non finisce di stupire.
Verrà pubblicata sul
settimanale: Centro Valle e La Provincia - SO
P.N. queste sono le iniziali di una signora
di 101 anni che non desidera pubblicità, ma semplicemente offrire di cuore
una lettera d’amore a tutte le mamme - vive e defunte - per il giorno
della loro festa.
Ha vinto recentemente un premio speciale al Concorso indetto dalla
Biblioteca di Grosio “Anna Cavalli Pini”.
“LETTERA A MIA MADRE”
Mamma ho impugnato la penna per scrivere a te
quanto tu mi hai regalato.
Per farlo non chiedo al gran pittore d’Urbino
il pennello divino per effigiarti … e neppure chiedo al grande Edmondo De
Amicis il suo progetto di cambiare la vecchiezza della madre nella sua
giovinezza, per poter contemplare lui vecchio e la mamma, dal sacrificio
suo, ringiovanita.
Ed allora eccomi ad eternare un attimo della
tua maternità.
Eccolo!
Era una sera di uno splendido tramonto di
giugno, sulle spighe dorate del campo che già tentava seminagione
spontanea. Tu, sotto casa, parlavi serenamente con la commerciante di
burro, che stampava una splendida mucca su ogni panetto da proporre. Io,
ragazzina che rincasavo, vi sono passata davanti e la donnetta del burro
ti domanda a bruciapelo “signora, mi vende sua figlia?”
La risposta scritta in tutto il tuo essere è
stata raccolta dal mio spirito ed ora è qui che grida “Va subito sopra!!”
Tu non volevi vendermi, volevi conservare la tua maternità perfetta, la
volevi gestire come l’hai sempre gestita, volevi viverla come l’hai sempre
vissuta, da povera, incolta lavoratrice popolana che vive onestamente del
suo lavoro, che gode a goccia a goccia.
In quel momento ebbi la percezione d’esserti
gioiosamente vera figlia, nulla al confronto era equivalente a questi
valori. Madre ti sentii, madre ti porto nel cuore, madre ti proclamo e
applaudo al tuo non accettare ricchezze che sembravano attraente incanto,
che ti avrebbero migliorata economicamente, che ti avrebbero dato meno
lavoro per la famiglia, che ti sarebbero stati di vantaggio per
lunghissimo tempo. Ti guardo e quasi vedo il non passare delle monete
dorate dalla mano scarna e rugosa della donnina, alle tue vigorose mani di
donna, di madre, che tutto fa per esserlo. Alla tua intuizione, alla tua
scelta, al tuo volermi. Io ero più di quell’agiatezza allontanata, io ero
più della vita facile che ne sarebbe seguita; ero tua figlia, e tu mia
madre, ed il connubio diventava eterno.
Mi sono sentita generare per la seconda volta
dal tuo amore.
Ero tua figlia per amore quindi, l’amore
moneta eterna con cui si può accedere all’eterna comunione con Dio. E il
ricordo di questo evento ad essa mi conduce.
Mamma, mi sei maestra di vita, per questo
attimo di umanità vera, vissuto con te e per te.
Il tuo ricordo è come un abito della mia vita
ma è anche un sogno, un sogno preciso, in cui tu ripetesti il tuo nome,
“mamma”. In quel sogno eri seduta su una seggiola, a breve distanza da me
e mi guardavi seduta davanti a te. Avevo un bimbo sulle spalle, del quale
ignoravo tutto. Le sue gambine pendevano dalle mie spalle, il suo essere
mi sorpassava in tutto ed io non potevo sapere chi fosse. Ad un certo
punto il bambino posò la sua guancia sinistra sulla mia guancia destra, mi
strinse dolcemente e nell’abbraccio mi baciò. Tu, che vedevi tutto, a
questo punto allargasti le braccia e dicesti al bambino “ora vieni dalla
mamma” ed egli venne senza far passi, senza ali, ma con una velocità
strabiliante. Io lo guardai per l’ultima volta e quando il sogno finì mi
fermai a lungo a pensare a voi. Ora quest’ultima immagine occupa sovente
il mio spirito, vi cerca entrambi. A cercare te, mamma, faccio presto, mi
sento tutta tua, dalla punta dei capelli a quella dei piedi; ma definire
chi sia quel bimbo non so proprio da che parte incominciare. Quel bacio
però è qui, sulla mia guancia, sulla mia pelle, con un calore di cielo che
non smentisce.
Un giorno saprò certamente chi era quel bimbo,
che penso, fosse l’autore d’ogni vita, il Signore, creatore del cielo e
della terra, fatto bambino anche per me.
Il sogno è finito ma l’incanto no.
Il tuo ultimo istante di vita è presente in
me, eri stesa serenamente con gli occhi chiusi; ad un certo punto li
apristi, guardasti tua sorella presente, e poi ti fermasti su di me, a
lungo, e questo silenzio è stato l’ultimo abbraccio della tua vita, poi
chiudesti gli occhi e ti irrigidisti nel sonno che finirà soltanto quando
le trombe angeliche chiameranno alla resurrezione tutti i viventi.
Mamma io sono orgogliosa che tu sia mia madre
ed io tua figlia; perdona il mio povero dire, inferiore al tuo merito,
però è sincero e viene dal cuore. Ora l’affido alla carta e lo divulgo
sulla terra come un canto d’amore che ti devo, che si trasforma col creato
in armonia solenne. Tu mamma avevi una bellissima voce, che mi hai
lasciato in eredità, tu la conoscevi bene, ora è diventata quella di una
cornacchia, ma nonostante la mia passata giovinezza, mi ricanta
nell’intimo e si trasforma in armonia.
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da Frei Apollonio
m@il
dia da mãe, 23 aprile 2015
Carissima
Ornella Mamma,
eccoti con immenso piacere quanto ho preparato per il
giorno della mamma. Va bene per te e per le altre Mamme che fanno
parte del tuo "Vivaio" di persone buone a servizio di Cristo
povero.
La puoi far leggere anche alla Francesca che se anche
non ha figli, é Mamma spirituale di tanti poveri e ammalati e
derelitti.
Colgo l´occasione per mandarti ancora una volta il
mio grazie per tutto quello che ho ricevuto e ricevo. Anche se ho
cambiato residenza, non sono ancora a riposo e i poveri non
mancano anche qui. Grazie e buon giorno della mamma.
Augurissimi alla tua Mamma.
FREI
APOLLONIO TROESI
"A DEUS
LOUVADO" digo com frei Daniel, Servo de Deus, leproso por amor.
Ecco il messaggio: moltiplicalo
MESSAGGIO MISSIONARIO PER IL “GIORNO DELLA MAMMA”
Carissimi Amici e Benefattori
Carissime soprattutto Voi, MAMME,
la gratitudine e la riconoscenza per tutto quello che ho ricevuto da Voi
in questi miei non pochi anni di Brasile fra i poveri e i derelitti, mi
obbligano a scriverVi ancora un GRAZIE! Le molte volte che
ricordo, meglio, contemplo quanto siamo riusciti a offrire a questi nostri
fratelli e sorelle doppiamente di Cristo, perché poveri, sento imperioso
l´obbligo di mostrarmi riconoscente. Devo gridarlo ai quattro venti il mio
“OBRIGADO – MUITO OBRIGADO” (grazie, moltissime grazie)!...
Colgo l´occasione del prossimo
“giorno della mamma” per dirlo particolarmente alle Mamme... A loro,
proprio a loro, con intensitá e commozione grandi vada questo mio
GRAZIE.
Carissime Mamme, benefattrici
nostre, Mamme che giá state godendo in Cielo il premio per il vostro “bene
facere”; Mamme che ancora lo state facendo con dolcezza, sensibilitá e
costanza ammirabile, Mamme tutte, Vi prego: ascoltatelo – in cielo in
terra, ascoltatelo questo canto augurale! VE LO CANTANO I PICCOLI
da Voi adottati e nutriti e vestiti; VE LO CANTANO, come possono,
ma in tutta sinceritá I POVERI – POVERISSIMI che ancora abitano –
e sono molti – in capanne fragilissime, piene zeppe di pericoli; VE LO
CANTANO I FRATELLI LEBBROSI da Voi costantemente aiutati e amati
perché avete conosciuto e state ammirando Frei Daniele, l´eroico “uno di
loro”; VE LO CANTIAMO NOI MISSIONARI riconoscenti perché con Voi
possiamo aiutare, sorreggere, amare tutti quelli che incontriamo sulle
strade del nostro servizio; VE LO CANTO IO, VECCHIO FRATE, che ha
ancora la gioia di essere utile. La mia etá é da pensionato da molto
termpo, ma per il momento lo Spirito mi sorregge bene per cui ecco che
anche la mia voce puó e vuole entrare in questo immenso coro che canta
direttamente dal cuore per concretizzare riconoscenza e ringraziamento.
Carissime Mamme, benefattrici
nostre, lasciate che – adesso continuando – diventi “Solista”,
canti da solo! Ecco che mentre Vi canto il “parabéns”, mi
ricordo di tante di Voi incontrate o apparse spontaneamente nelle mie
pause di lavoro italiane: meravigliose, generosissime, quanto piú povere
di mezzi, tanto piú ricche di amore e di fantasia per aiutarmi; ricordo
con emozione quei piccoli – piccolissimi condotti a me dalla Mamma
soddisfatta e quelli, balbettando una lezione imparata e subito
dimenticata, mi consegnavano, ridendo, piangendo, i loro “fioretti” –
moneta sonante per altri figli meno fortunati; ricordo e qui la
commozione diventa volontá di pianto, ricordo particolarmente
quella Mamma che conoscevo da anni e immancabilmente andavo a trovarla
quando rientravo... Santa donna! Ho celebrato varie volte nella sua non
ricca cucina, non ricca perché tutto quello che possedeva o riceveva era
destinato immancabilmente ai poveri vicini e lontani, destinato ai miei
piccoli – poveri – lebbrosi... Bene, quando Gesú l´ha voluta tutta per Sé,
e lei é andata per sempre con Lui, quale non é stata la mia sorpresa, il
mio stupore nel ricevere da una sua figlia: “la Mamma ti ha ricordato
nel testamento. Ti ha dichiarato suo figlio. Riceverai, quindi, la parte
uguale alla nostra...”!
Mio Dio! Miracolo del Tuo
Amore!.. Oh, hai incominciato Tu con il Tuo Figlio a farci diventare tuoi
figli!... Con Gesú inviato da Te, Uomo come noi, siamo diventati Suoi
fratelli! Lo sono soprattutto diventati i Poveri! Loro sono di Famiglia,
perché al Tuo Figlio Gesú é piaciuto identificarsi con loro!
Oh, é questa “IDENTITÁ”
che ha generato il gesto stupendo di Mamma Antonietta!... “Parabéns a você”
Auguri eterni a Te, Mamma Antonietta, perché sono estremamente sicuro che
anche lí da Voi, nell´Eternitá beata, si celebra “il giorno della mamma”!
Dio non ha forse voluto avere per Sé una Mamma? Oh, sí! E se
L´é scelta bella, immacolata, povera ma vestita di sole e di santitá, per
cui concludo con gioia questo mio messaggio a Voi Mamme con il canto
diretto anche in Cielo! Canto: “parabéns
sobretudo a Você, Maria santíssima, Mãe de Deus e mãezinha nossa” (mamma
di Dio e mammina nostra)...
Auguri e ringraziamenti dal Brasile a tutti Voi,
Amici e Benefattori
Auguri particolarmente a tutte
Voi, Mamme che da sempre ci volete bene.
Vostro
riconoscente
frei apollonio troesi
9 maggio 2015
Carissima Ornella e Francesca,
guardate cosa nella mia super confusione ho
ritrovato qui nella nuova mia residenza, cercando di fare un po´ di
ordine. Ve la faccio inserire qui nel nuovo messaggio per il giorno della
Mamma che tra l´altro Vi ho giá inviato: era un messaggio nuovo e fresco e
adeso leggete questo che continua a essere nuovo nuovissimo e fresco
freschissimo: Eccolo come annesso, sempre sperando che lo possiate
leggere, se no ve lo manderó per posta. Io non ci capisco proprio niente
di questa diavoleria. Io avrei voluto vederlo inserito in queste mie
parole, ma il segretario dice che non si puó. Se lo ricevete e rimarrete
contente e soddisfatte, fatemelo sapere. Ci sono due o tre errorini che
lui dice che non si possono correggere, ma tutto sommato é leggibile.
Colgo l´occasione per reiterare i miei auguri per domani. Saluti alla
Francesca e a tutte le Mamme dell´Assopromi.
vostro povero apo povero --
FREI APOLLONIO TROESI
"A DEUS LOUVADO" digo com frei
Daniel, Servo de Deus, leproso por amor.
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da
Suor Saveria
m@il 08 maggio 2015
CARISSIMA MAMMA ORNELLA, MARIA PAOLA E MAMME DELLA ASSOCIAZIONE
Sono nella missione Itaqua-brasile e vi penso nella festa della MAMMA
Innanzitutto la mia ammirazione per il vostro essere dono di Vita per i
vostri figli, gratitudine per l'amore donato in ogni circostanza, fatto di
prevenzioni,attenzioni e sacrifico generoso e gratuito,e per la costante
illuminazione educativa nelle diverse tappe della vita con la sapienza di
cuore di mamma
Maria, Madre di ogni figlio di Dio sia la vostra Guida nella
missione grande che Dio vi ha chiamato a vivere
auguri
Sr Saveria
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